Il primo che cercò di dare una risposta a questo quesito fu lo scienziato indiano (Nobel per la fisica nel 1930) Chandrasekhara Venkata Raman: durante una lunga traversata dall’Inghilterra alla sua terra natia, osservò che, anche con il cielo plumbeo e le onde, il colore del mare rimaneva blu. Formulò quindi l’ipotesi che fossero proprio le molecole dell’acqua a diffondere la luce. Questa ipotesi si rivelò errata, ma gli studi su di essa portarono alla scoperta di quello che ancora oggi viene chiamato “Effetto Raman” circa la diffusione anelastica di fotoni, che comunque non spiega la ragione del mare blu, che dipende invece dall’assorbimento!
Sappiamo che luce del sole è formata da onde luminose di colore diverso, e che tutte insieme appaiono bianche. L’acqua però assorbe la luce in base alla profondità: le onde rosse e gialle sono le prime a sparire, seguite dal verde e dal viola. Le più “resistenti” nell’acqua risultano quelle blu: ecco perché il mare è blu!
E il colore del cielo? Anch’esso influenza il colore del mare, ma solo in parte. È facile osservare come il mare cambi tonalità di blu in base alla presenza o meno di nuvole in cielo.