Leone Foresta
Odiate ma fedeli compagne della stagione estiva, le zanzare ci causano diversi fastidi come renderci le notti insonni a causa del loro ronzio causato dal velocissimo battito delle ali (Perché le zanzare ronzano vicino le orecchie?) o gli odiosi pruriti dovuti ai loro morsi (a proposito, perché?)… o sarebbe meglio dire punture? Insomma, le zanzare mordono o pungono?
Dal punto di vista meccanico si tratta senza dubbio di una puntura: una volta che la zanzara femmina (Perché a pungere sono solo le zanzare femmina? E come si nutrono i maschi?) ha scelto la porzione di pelle su cui posarsi utilizza la propria proboscide facendola penetrare, esattamente come un ago, all’interno della nostra cute alla ricerca di un capillare da cui succhiare il sangue. Come si può vedere dal video qui in basso la proboscide è estremamente flessibile e dotata da più sezioni che possono biforcarsi al fine di rendere più efficace la ricerca di un vaso sanguigno.
Quando la zanzara, tramite la sua proboscide, ha trovato un capillare provvede ad iniettare la sua saliva che svolge una funziona lubrificante (per facilitarne l’inserimento), anestetizzante (per non farci avvertire dolore), e anticoagulante (in modo da rendere il sangue fluido fino a quando la zanzare non sia sazia). Purtroppo per noi questa saliva causa anche una reazione allergica da cui si determinano il classico gonfiore e prurito (per i dettagli leggi qui).
È interessante sapere che in lingua inglese ci si riferisce alla puntura di zanzara con il termine bite che invece si traduce con morso. Questo perché gli anglosassoni distinguono morsi e punture non in base alla descrizione dell’azione meccanica ma in funzione della parte del corpo con cui la svolgono. Quando viene usato l’apparato boccale, come nel caso delle zanzare, preferiscono usare quindi bite (morso), mentre si usa sting quando la ferita viene inferta da un pungiglione, come nel caso delle vespe.
