I cognomi sono nati per la necessità di distinguere le persone tra loro e di censire la popolazione. La parola italiana cognome deriva dal latino cognomen, che però significa “soprannome”. I romani infatti identificavano una persona attraverso, nell’ordine, praenomen, nomen e cognomen (ad esempio Marco Tullio Cicerone). Il nostro cognome, per i romani, era quindi il nomen, che identificava il clan, la famiglia di appartenenza.
Con la caduta dell’Impero si perse questa tradizione. I cognomi come li conosciamo oggi cominciarono a nascere attorno all’anno 1000, sulla base di luoghi di provenienza, mestieri, caratteristiche fisiche, nomi dei genitori e quant’altro. Ma qual è il cognome italiano più comune? Probabilmente lo sapete…
Esatto, il cognome più diffuso è proprio Rossi. E il secondo è una sua variante, Russo. Il primo è più diffuso al centro e al nord, il secondo al sud. Qual è la loro origine comune?
- Possono essere derivati dal tardo latino Russus o Rubeus, diventato poi “Rosso”, per il colore fulvo dei capelli o della barba del capostipite, caratteristica tipica delle popolazioni nordiche;
- Oppure dal cognome germanico Ross, ossia “cavallo”, con richiamo al tipico colore rossiccio del mantello (bàio), animale anch’esso associato alle popolazioni nordiche.
Probabilmente avere i capelli rossi era una caratteristica molto peculiare, per cui a prescindere da luogo di provenienza o mestieri, i “rossi di capelli” venivano chiamati proprio Rossi, o Russo. Potrebbero anche esserci motivi genetici e storici per cui vi erano presenti molti più uomini dai capelli rossi di oggi ai tempi della “nascita dei cognomi”, ma non ci sono sufficienti prove che lo attestino.