“In bocca al lupo” da sempre viene detta come frase per fare un buon auspicio, e quindi un modo scaramantico per dire “buona fortuna”. Ma da dove deriva questo modo di dire? E soprattutto, vi è solo un’interpretazione al riguardo? Cerchiamo di fare chiarezza.
L’interpretazione più antica si fa risalire all’antica Roma e alle sue origini, cioè a quando Romolo e Remo furono salvati dalla lupa. In questa interpretazione, l’espressione è un buon augurio, visto che l’animale portò alla salvezza i due piccoli. In questo caso, la risposta più ovvia è “grazie”.
Un’altra interpretazione fa risalire la frase al linguaggio dei pastori e degli allevatori: per essi il lupo era l’animale più pericoloso visto che divorava il bestiame dei poveri allevatori. Quindi, in questo caso la risposta più ovvia è “crepi”.
Stessa risposta viene data relativamente ad un’interpretazione riguardante la caccia: in questo caso, l’espressione veniva riferita a chi andava a caccia, e quindi metaforicamente andava a mettersi nella “bocca del lupo”. Affrontare un lupo necessitava davvero di molta fortuna, e in questo caso “crepi” è la risposta più logica.
Abbiamo trovato altre interpretazioni davvero di ogni genere, ma noi restiamo fedeli a quelle più popolari!