Roberto Da Crema, detto “il baffo”, è stato uno dei pionieri della televendita sulla tv italiana. Durante gli anni Ottanta e Novanta spaccava letteralmente il video impegnato nella vendita di oggetti dalla qualità “discutibile” (si ricordano gli orologi “Watch”, imitazione degli Swatch, la tuta dimagrante “della NASA”, la scala snodabile, dei giubbini in ecopelle da lui denominati “in pelle-e-e”, e gli orologi russi Raketa) con il suo inconfondibile stile: voce alzata in modo spasmodico, una finta asma (lui stesso ammetterà «Fingere l’asma, la gente crede all’infarto, si appiccica al televisore»), pugni sul tavolo, maltrattare gli oggetti in vendita per dimostrarne l’indistruttibilità!
Da semplice venditore porta a porta diventò così famoso e benestante in pochi anni.
Eccolo qui impegnato in una delle sue più famose rubriche: “L’angolo di Roberto”.
La sua condotta amministrativa non era però esemplare: gli fu notificata una multa di quasi mille miliardi di lire (poi drasticamente ridimensionata) per essere contravvenuto, in tutta una serie di televendite, alla nuove norme sul diritto di recesso per le vendite a distanza.
Nel 2003 verrà poi arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta in seguito al fallimento di due società.
Sarà successivamente ospite fisso nella trasmissione televisiva Cronache Marziane, inviato di Teo Mammucari all’interno della trasmissione Libero, e concorrente del reality show “La Fattoria”, dal quale verrà espulso per aver pronunciato in diretta una bestemmia.
Ma oggi? Che fine ha fatto?
Da alcuni anni è impegnato, in collaborazione con la figlia Valentina, in una nuova realtà imprenditoriale che conta oggi sei punti vendita: i magazzini PubbliStore.