Il polpo comune (o piovra) è un mollusco della classe dei cefalopodi che tutti conosciamo e, a volte, mangiamo. I polipi invece sono animali acquatici di diversa taglia appartenenti agli cnidari o celenterati. Esempi di polipi sono le anemoni di mare e le madrepore (i coralli costruttori delle barriere coralline).
Il polpo possiede 3 cuori e ha la capacità di cambiare colore molto rapidamente, sfruttando questa abilità sia per mimetizzarsi che per comunicare con i suoi simili. Può spostarsi rapidamente espellendo con forza l’acqua attraverso un sifone, che viene utilizzato anche per l’emissione dell’inchiostro nero usato in funzione difensiva per confondere possibili predatori. È considerato uno degli invertebrati più intelligenti.
Per la maggior parte degli cnidari la forma di polipo rappresenta uno dei due stadi vitali dell’organismo, l’altra è quella di medusa. Sì, proprio le meduse urticanti, così fastidiose mentre facciamo il bagno. Solitamente i polipi sono coloniali, ossia formano delle colonie; le barriere coralline sono formate dagli scheletri calcarei di colonie di polipi.
D’altronde però il termine polpo ha origine dal latino pōlypus, che a sua volta deriva dal greco e significa “dai molti piedi”. L’etimologia dei due termini, che si riferiscono ai due animali, è quindi sostanzialmente la stessa. Ciò rende conto della confusione che si fa ancora oggi.