Nero, negro o di colore? Quale termine sarebbe più giusto utilizzare? Da un punto di vista etimologico i termini nero e negro sono equivalenti: derivano entrambi dal latino niger – nigrum , aggettivo che indica qualcosa o qualcuno di colore nero. Si ha testimonianza dell’utilizzo del termine negro in riferimento alle persone appartenenti a etnie dalla pelle scura a partire dal basso medioevo dove, ad esempio, era utilizzato dal famoso Petrarca. Il termine si diffuse in modo più massiccio durante l’età coloniale ma fino ai più recenti anni ’70 questo non era percepito in senso dispregiativo. Negro o altre termini come negroide e negritudine erano tranquillamente utilizzati anche in letteratura senza alcuna connotazione discriminatoria. Ma allora cosa è cambiato? Perché dire negro o negretto è offensivo e dispregiativo e chi lo pronuncia viene considerato razzista?
Pare che il rifiuto del termine negro in favore di nero o della formula “di colore” sia conseguenza dell’importazione del dibattito politicamente corretto perlopiù angloamericano sul termine nigger. Questo termine veniva utilizzato dai bianchi americani spesso in maniera discriminatoria e razzista. A nigger si iniziò quindi a contrapporre black, parola chiave dei più grandi movimenti per i diritti delle minoranze nere negli Stati Uniti come Black Power o Black Is Beatiful. Negro, da cui nigger deriva, avrebbe quindi assunto per ricalco i connotati negativi e razziali del termine inglese diventando nella lingua italiana un termine problematico. Meglio usare nero che negro dunque. Ma tra nero e di colore cosa è meglio usare?
Il dibattito è aperto ma sembra essere preferibile nero. Perché? Utilizzando di colore si finirebbe per mettere l’accento proprio su quella caratteristica, il colore della pelle, che si vorrebbe non discriminare o comunque evidenziare.
BONUS: il termine nigga, variante della parola inglese nigger, è ampiamente utilizzato per riferirsi a persone nere in modo amichevole o fraterno (ehi amico, ehi fratello); è tuttavia una parola tollerata solo se pronunciata da una persona di colore, risultando invece parecchio offensiva se pronunciata da un bianco.
Ma non sarebbe più facile usare il termine “moro”?