Le tabelline, tanto odiate e tanto amate (?) da tutti gli studenti, sono sempre presenti nello studio sin da quando si è alle scuole primarie (comunemente chiamate scuole elementari), e le portiamo con noi per tutta la vita per aiutarci con i calcoli.
Qualcuno di voi si è mai chiesto da dove deriva questo nome? Perché tabelline? Sono delle tabelle più piccole? No, no, ve lo spieghiamo noi.
Le tabelline devono questo nome al loro antenato e cioè la Tavola Pitagorica, che fu chiamata così in onore di Pitagora e che potete vedere in basso.

Questa altro non è che un quadrato (tabella) a doppia entrata composta da 100 caselle, 10 per lato. Se osservate attentamente potrete notare che ogni fila contiene i multipli del proprio numero messo come riferimento; osservando ad esempio la riga evidenziata del numero 5 dall’alto al basso, noterete che questa riga cresce sempre con il multiplo del numero 5. Questa crescita per multipli è così anche per gli altri numeri, sia che siano i numeri delle righe che quelli delle colonne.
Dunque ipotizzando che la riga si chiami i e la colonna si chiami j, incrociando i numeri tra righe e colonne si ottiene il prodotto di i x j, e quindi il risultato della nostra tabellina.
Ma perché tabellina? Semplice: ogni riga o colonna della tavola pitagorica viene chiamata appunto tabellina, come riduttivo del nome più generico della Tavola Pitagorica e cioè… Tabella!