La risposta a questa domanda sembra affondare le proprie origini in tempi molto remoti, la questione è ancestrale! Il nostro cervello, infatti, sembra sempre preferire cibi dolci e grassi, dotati di un apporto calorico maggiore e quindi più adatti a garantire la sopravvivenza. Per l’uomo preistorico, il quale non disponeva di certo della stessa varietà e quantità di cibo che oggi abbiamo, la scelta tra una leggera insalata o un succulento cosciotto appena cacciato era molto semplice: mantenere la linea era sicuramente l’ultima delle sue preoccupazioni, ed era assolutamente preferibile l’alimento più carico di calorie ed utile alla creazione di riserve energetiche.
Per quanto possa essere buona un’insalata, i cibi grassi sono sempre preferiti al palato: evolutivamente parlando sarebbe assolutamente insensato sviluppare un cattivo sapore per i cibi supercalorici, importantissimi alla sopravvivenza in un contesto di vita primordiale o di scarsa o non sempre garantita disponibilità di cibo.