La febbre non è una “malattia”, ma un temporaneo stato del nostro corpo che comporta un’alterazione del sistema di termoregolazione (controllato dall’ipotalamo), ossia l’aumento della temperatura corporea al di sopra del valore considerato normale, circa 36,5°C. Quando si è ammalati, il sistema immunitario “combatte la malattia” e così la temperatura corporea aumenta: la febbre è infatti una misura difensiva del corpo contro i germi, poiché i loro cicli vitali vengono “disturbati” quando la temperatura corporea aumenta.
Ma dunque perché la febbre “peggiora” di sera?
Ci sono principalmente due motivi: la maggiore stanchezza e la minore produzione di un certo ormone.
Noi siamo soggetti ai cosidetti ritmi circadiani che scandiscono le nostre giornate e la nostra vita. La sera la nostra temperatura sale leggermente a causa della stanchezza che accumuliano durante la giornata, mentre la tamperatura più bassa si rileva nel cuore della notte, quando riposiamo.
La temperatura corporea aumenta di sera, o meglio nel corso della giornata, anche perché diminuisce da parte del nostro organismo la produzione di cortisolo, ormone secreto dal surrene con effetto anti-infiammatorio (il corrispettivo farmacologico più usato è il cortisone). Il cortisolo viene prodotto soprattutto nelle prime ore del mattino e blocca la produzione di interleuchine, che a loro volta impediscono il rilascio di prostaglandine, mediatori dei processi derivanti dalle infiammazioni, che sono “responsabili” dell’insorgenza della febbre.