Tutti da bambini adoravamo andare al luna park: uno spazio esterno occupato da giostre, attrazioni di tutti i tipi, e chioschi. Ci siamo mai chiesti cosa abbia a che fare la Luna con questo insieme di ruote panoramiche, montagne russe e chi più ne ha più ne metta?
Dal punto di vista storico, i luna park vengono considerati i predecessori dei parchi di divertimento attuali. Sono più semplici, solitamente itineranti, non a tema come molti parchi di divertimento (es. Disneyland) e non prevedono un unico biglietto d’ingresso per tutte le attrazioni ma ogni singola giostra ha una propria cassa. Ma parlavamo del nome… be’, ha una sua storia dietro.
All’esposizione pan-americana di Buffalo del 1901 vi era una popolare attrazione chiamata A trip to the moon (in italiano Viaggio sulla luna). La navicella della giostra, su cui salivano i paganti, era chiamata proprio Luna (latino per l’inglese Moon). L’attrazione ebbe un successo eclatante di pubblico durante tutta la manifestazione attirando l’attenzione sui suoi creatori, Frederic Thompson ed Elmer Dundy.

In seguito i due soci ottennero l’affitto di lungo periodo di un’area a Coney Island (New York) occupata da un vecchio parco divertimenti, il Sea Lion Park, ricostruendolo. La sorella di Elmer si chiamava proprio Luna ed è probabile che la coincidenza col nome della navicella favorì la scelta definitiva del nome Luna: nacque il Luna Park.
Negli anni seguenti dozzine di parchi simili furono costruiti in tutto il mondo, prendendo il nome del loro primo modello. In italiano, in particolare (ma non in altre lingue), il nome luna park è rimasto a indicare genericamente questo tipo di parchi di divertimento. In Danimarca il termine equivalente è Tivoli, dai parchi di divertimento di Parigi Jardin de Tivoli, costruiti a imitazione dei giardini della rinascimentale Villa d’Este di Tivoli.