L’arancia è l’agrume più consumato al mondo. È apprezzatissimo da grandi e piccini, è ricco di vitamine, stimola l’attività celebrale, aiuta la digestione, è utile alla depurazione dell’organismo, ed è di colore arancione… Arancia… Arancione… Ma chi ha dato il nome a chi?! Il colore al frutto, o viceversa?! Ecco come è andata…
L’arancia nasce in Cina ed è stata importata in Europa dai marinai portoghesi nel XIV secolo.
Si parla già di arancia in alcuni antichi testi romani del primo secolo: in questi scritti veniva chiamata melarancia (cosa che fa supporre che sia arrivata fin lì via terra) e veniva coltivata in Sicilia.
Probabilmente la produzione di questo frutto, che aveva raggiunto l’Europa tramite i commerci lungo la via della seta, si arenò, e fu in seguito riscoperta dai marinai portoghesi: oggi, infatti, in greco l’arancio si chiama “πορτοκάλι” (pronuncia: portocâli), in rumeno portocală”, e anche in arabo la parola usata per parlare delle arance è برتقال, burtuqāl, che ha soppiantato del tutto la parola نارنج, nāranğ.
Proprio la parola araba nāranğ che significa letteralmente “frutto favorito degli elefanti” da origine alla parola italiana arancia (la n iniziale di nāranğ, scambiata per l’articolo un venne omessa).
Dalla parola arancia viene poi arancione, che è appunto il colore dell’arancia.