L’utilizzo dell’acqua minerale in bottiglia è diffusissimo: il 90% degli italiani beve acqua minerale in bottiglia, l’80% ne beve almeno mezzo litro al giorno; anche a livello mondiale l’utilizzo di acqua imbottigliata si fa sempre più largo: dal 2012 al 2017 il volume di acqua venduto è salito del 26%, ancor di più è cresciuto il prezzo che i consumatori sono disposti a spendere per comprarla1. D’altra parte è buona norma consumare tra i 2 e i 3 litri di acqua al giorno, ed è logico cercare di bere acqua di qualità. In tal senso le incrostazioni che l’acqua “del sindaco” lascia sui ferri da stiro e altri elettrodomestici sono un segno evidente della quantità di calcare che in quest’acqua è disciolta e che potrebbe sovraccaricare i nostri reni e causarci i calcoli renali. Sembra aver senso, ma è davvero così?
Approfondendo scopriamo che la realtà è più complessa. Anche molti medici consiglino l’utilizzo di acqua oligominerale per i motivi sovraesposti, ma… sbagliano! L’essere umano non funziona come una lavastoviglie. Che l’acqua del rubinetto, o l’acqua ad elevato residuo fisso (ricca quindi di sali di calcio e magnesio), possa favorire la formazione dei calcoli renali è una falsa convinzione2. A dirlo non è DomandeImpossibili (o meglio, non solo), ma (tra gli altri) l’Istituto Superiore di Sanità. I calcoli renali, infatti, nel 70-80% dei casi sono costituiti di calcio ossalato, sostanza che è diversa dal carbonato di calcio che si trova disciolto nell’acqua e che (semplificando) si deposita sulle tubature formando i depositi di calcare. Insomma, calcoli renali e calcare sono due cose diverse. Il calcare non fa venire i calcoli renali.
Vi diremo di più: è stato dimostrato che le acque dure, ricche di calcio, sono utili nella prevenzione della calcolosi renale! In quale modo? Abbiamo detto prima che il principale responsabile della formazione dei calcoli renali è l’ossalato. Se si assumono le giuste quantità di calcio, questo si lega con l’ossalato formando un nuovo composto che viene eliminato per via intestinale. Se invece il calcio assunto è poco, l’ossalato viene assorbito più facilmente e la sua escrezione urinaria aumenta significativamente (e con essa il rischio della formazione di calcoli)3.
Siete ancora convinti che scegliere l’acqua minerale in base al residuo fisso (più basso) sia una buona idea?
Ma allora, cosa bisogna fare per evitare la formazione di calcoli?
Tenendo presente che la predisposizione ai calcoli è in gran parte ereditaria, un buon accorgimento è bere abbastanza acqua (2/3 litri al giorno) suddividendola nel corso della giornata; e l’acqua dura, a quanto pare, è meglio.