Tantissime volte le esplorazioni dedicate alla ricerca di creature leggendarie hanno ottenuto risultati deludenti: tra yeti, bigfoot, chupacabra, mostro di Loch Ness e tanti altri, ai racconti folcloristici non sono corrisposte prove reali dell’esistenza di siffatti animali fantastici.
Per quanto riguarda i mostri marini, è sicuramente degno di nota il calamaro gigante. La sua presenza nella cultura popolare è ricorrente: tante sono le leggende marinare che raccontano di lotte serrate con i capodogli o di attacchi a navi di grandi dimensioni. Esso ha giocato un ruolo determinante nell’immaginazione umana, dalle antiche leggende scandinave del Kraken, a libri come Ventimila leghe sotto i mari, fino alle moderne moderne serie e programmi tv.
Dopo secoli di miti e leggende, l’osservazione diretta ha confermato quello in cui non molti credevano: l’elusivo calamaro gigante esiste davvero, e si può trovare in tutti i mari del mondo, a grandi profondità. Le rare osservazioni avvenute erano poco credibili poiché esagerate, ma nel tempo è diventato chiaro che il calamaro gigante non appartiene esclusivamente al mondo delle leggende.
La definitiva conferma dell’esistenza di questi colossi si è avuta grazie a degli esemplari spiaggiati rinvenuti negli ultimi decenni, al rinvenimento di resti nello stomaco dei capodogli (che pare li mangino abitualmente) e da tanti anni di ricerche. Le prime fotografie dell’animale vivo nel suo ambiente naturale sono state scattate nel 2004 dai ricercatori giapponesi Tsunemi Kubodera e Kyoichi Mori, a circa un km di profondità.
Certo, il vero calamaro gigante è molto più piccolo di quanto raccontino le leggende marinare: il calamaro colossale, il più grande invertebrato conosciuto, può raggiungere al massimo i 14 metri totali. Hai detto poco…


