Negli ultimi anni, una delle frasi più ricorrenti nei social network, e più in generale sulla rete, è quella che afferma che il calabrone non possiede una struttura alare adatta al volo, ma non sapendo ciò, vola lo stesso. Frase molto apprezzata e condivisa, il cui significato va dalla possibilità di superare i propri limiti alla necessità di non sottostare fermamente “regole” imposte. Al di là del significato più o meno romantico tuttavia, la frase è tristemente falsa.

Il primo errore, poco importante in verità, riguarda l’insetto protagonista. I riferimenti da cui deriva la frase in questione infatti, non riguardavano i calabroni veri e propri, quanto piuttosto i Bombi.
Ma l’errore principale risiede ovviamente nella presunta impossibilità del volo. L’origine stessa di questa idea non è chiara. La fonte principale è probabilmente lo scritto del 1934 “Le vol des insectes” dell’entomologo Antoine Magnan, nella cui introduzione viene detto:
Tout d’abord poussé par ce qui se fait en aviation, j’ai appliqué aux insectes les lois de la résistance de l’air, et je suis arrivé avec M. Sainte-Laguë à cette conclusion que leur vol est impossible.
Spinto da quanto viene fatto nel campo dell’aviazione, ho applicato agli insetti le leggi di resistenza dell’aria ed ho concluso, con il sig. Sainte-Laguë, che il loro volo è impossibile.
Basandosi su questa frase, ci troveremmo di fronte ad un “miracolo” che va oltre la scienza. Molto più prosaicamente però, l’errore fu commesso in partenza dagli scienziati, che applicarono modelli aerodinamici e tipologie di volo non coerenti con quanto effettivamente fanno gli insetti. I progressi scientifici hanno in seguito permesso di migliorare la ricerca in questo settore, rendendo possibile una osservazione migliore di questo fenomeno, che ha definitivamente sancito che il volo del calabrone, del bombo o di qualsivoglia insetto è più che possibile!