La Formula 1, in sigla F1, è la massima categoria (in termini prestazionali) di vetture monoposto a ruote scoperte da corsa su circuito definita dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). La categoria è nata nel 1948 , diventando poi a carattere mondiale nella stagione 1950.
Il termine “formula“, presente nel nome, fa riferimento ad un insieme di regole alle quali tutti i partecipanti, le macchine e i piloti, devono adeguarsi; esse introducono un numero di restrizioni e specifiche nelle auto, al fine di evitare le eccessive disparità tecniche tra le auto, di porre dei limiti al loro sviluppo e di ridurre i rischi di incidenti. La formula ha avuto molti cambiamenti durante la sua storia.
Le elevate prestazioni velocistiche delle auto di Formula 1 non dipendono tanto dalla velocità di punta, bensì dalla consistente accelerazione (da 0 a 200 km/h in poco più di 5 secondi) e soprattutto dalla velocità di percorrenza in curva. Questa è determinata principalmente dalle forze aerodinamiche, causate in larga parte dagli alettoni che spingono la vettura verso il basso sfruttando il principio opposto a quello che fa volare gli aerei, aumentando così la tenuta delle gomme e l’aderenza al suolo. A circa 160 km/h la forza generata verso il basso è uguale al peso della vettura, ma quando si viaggia alla massima velocità essa può essere pari a 2,5 volte il peso della vettura. Quindi, ipoteticamente, una vettura di F1 potrebbe tranquillamente viaggiare (a velocità sostenuta) “a testa in giù“, per esempio in un tunnel sotterraneo.
Inoltre, in decelerazione e soprattutto in curva si genera una forza (accelerazione) trasversale che può arrivare a 4,5 g (= 4 volte e mezzo la forza di gravità). Con queste forze laterali, che agiscono soprattutto sul collo, respirare diviene difficoltoso e la guida si trasforma in una vera e propria attività atletica, che richiede ai piloti una presentazione atletica tra le migliori del mondo.